ANTRO. MARCEL MAUSS

MAUSS E LA TEORIA DEL DONO E DELLA                         RECIPROCITA'

I «fatti sociali totali»: L'antropologo francese Marcel Mauss (1872- 1950), che fu allievo di Durkheim, introdusse, a proposito di alcuni fenomeni sociali, la definizione di fatti sociali totali.




Secondo Mauss un fatto sociale è «totale» in quanto coinvolge, società a solidarietà «meccanica», tutti gli aspetti della vita di una comunità.Tra i fatti sociali totali analizzati da Mauss-figura il «dono». In un celebre lavoro del 1923, Saggio sul dono, appunto, Mauss studiò il fenomeno così come si presentava in varie culture, e in particolare tra i maori della Nuova Zelanda. Mauss, lavorava in una prospettiva comparativa, cioè ponendo a confronto i dati riguardanti numerose società, spiegò questo fenomeno sulla base di un principio: gli individui si comportano seguendo regole di cui sono quasi sempre all'oscuro.



Le regole che governano il dono e lo hau: Ia spiegazione che egli diede della natura del dono fu di carattere «culturale». Mauss individuò tre regole alla base del dono: «dare, ricevere ,ricambiare». Queste regole sono, a loro volta, alla base di ciò che egli chiamo «principio della reciprocità».






Mauss faceva risalire tale principio a una «qualità» incorporata negli oggetti scambiati". Era una qualità che assimilava gli oggetti a chi li aveva posseduti in precedenza e che rimaneva negli oggetti anche dopo il loro passaggio in altre mani. Per Mauss era la credenza in questa «qualità» a mettere in moto il meccanismo della reciprocità; La «qualità» presente nella cosa donata era infatti suscettibile di vendicarsi su colui che non avesse compiuto l'atto di ricambiare.




Mauss fu profondamente influenzato dalla teoria maori dello hau. Secondo i maori lo hau è «lo spirito della cosa donata»: lo hau pone chi riceve il dono in una posizione di 'debito' nei confronti del donatore, obbligandolo a ricambiare per restaurare una specie di 'equilibrio delle forze' alterato dal primo dono. Il principio della reciprocità valeva, per Mauss, tanto per gli individui quanto per i gruppi coinvolti nelle attività di scambio.




L'influenza esercitata da Mauss :L'opera di Mauss ebbe un'influenza enorme tra i suoi allievi, specialmente su Claude Lévi-Strauss, che dall'idea di reciprocità ricavò, la chiave di lettura di molti

fenomeni culturali, in particolare di quelli relativi alla sfera della parentela e del matrimonio.





Mauss favorì anche l'istituzione del Musée de l'Homme a Parigi e l'organizzazione di una celebre spedizione etnografica in Africa: la cosiddetta «Dakar-Gibuti» diretta da Marcel Griaule (1898-1956) che, dalle rive dell'Atlantico (Dakar) attraversò da ovest a est l'Africa a sud del Sahara per giungere a Gibuti, alle porte meridionali del Mar Rosso, in un viaggio di quasi due anni (1931-1933).

Durante questo viaggio Griaule incontrò i Dogon (Mali), di cui descrisse la mitologia in Dio d'Acqua (1948). Con questo libro Griaule cercò di dimostrare come un popolo africano potesse elaborare forme di pensiero non inferiori a quelle prodotte nella Grecia antica ed evidenzia il rapporto tra sistema mitico

e vita sociale.


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