ANTRO: RADCLIFFE-BROWN

 RADCLIFFE-BROWN E LO STUDIO     DELLA STRUTTURA SOCIALE


L'interesse per la struttura sociale :Nello stesso anno in cui Malinowski lasciò la Gran Bretagna per gli Stati Uniti, il 1938, ritornò in patria un altro grande antropologo: Alfred R. Radeliffe-Brown (1881-1955).


Radcliffe-Brown era inglese, ma fino al 1937 aveva insegnato nelle università di vari Paesi, compresi gli Stati Uniti. In quello stesso anno fu nominato professore all'Università di Oxford e il suo insegnamento divenne rapidamente assai influente negli ambienti antropologici.

Egli era un esperto etnografo (nelle isole Andamane dell'Oceano Indiano e in Australia). Radeliffe-Brown si concentrò sullo studio della struttura sociale, studio che egli sviluppò sotto l'influsso

del sociologo francese Émile Durkheim.





Con «struttura sociale» dobbiamo intendere il complesso delle relazioni che legano tra loro individui e gruppi all'interno di una comunità. Lo studio della struttura sociale anziché della cultura di un gruppo, sosteneva Radeliffe-Brown, ha il vantaggio di riferirsi a fenomeni certi, osservabili, come sono i

comportamenti e le regole che li determinano.







Una società è «funzionalmente strutturata» :Il funzionalismo di Radcliffe-Brown era diverso poichè non aveva nulla a che vedere con la concezione della cultura. In secondo luogo, non si accontentava di stabilire che le società sono funzionalmente integrate, come sosteneva Malinowski, ma che esse, piuttosto, sono «funzionalmente strutturate». Egli definì infatti la funzione come «il rapporto che un'attività sociale ha con la struttura sociale alla cui esistenza e continuità porta un

contributo».



Radcliffe-Brown aveva in mente una «scienza delle società primitive» fondata sullo studio delle singole strutture sociali e sulla loro comparazione, così da pervenire alla formulazione di leggi generali sul funzionamento della società. Radcliffe-Brown è importante non solo perché autore di eccellenti studi sul campo ; ma perché esercitò anche una grande influenza sugli antropologi britannici degli anni Quaranta-Sessanta.


Inoltre fu lui a denominare "antropologia sociale", ciò che negli Stati Uniti era l'antropologia culturale e, infatti, da allora in poi in Gran Bretagna l'aggettivo «sociale» è ciò che distingue l'antropologia dalle

altre scienze umane.



Altri protagonisti: Edward Evans-Pritchard (1902-1973) fu professore all'Università di Oxford, succedendo allo stesso Radcliffe-Brown. Africanista e grande ricercatore sul campo, Evans-Pritchard

è autore di opere famose tra cui spiccano Stregoneria, oracoli e magia tra gli Azande (1937) e I Nuer (1940).


Il primo è un accurato studio del pensiero magico degli Azande, un popolo dell'Africa centro-orientale (Uganda-Congo). Il secondo lavoro, invece, è uno studio sulla struttura sociale di un popolo del Sudan, i Nuer, allevatori di bovini e agricoltori. Queste due opere segnarono una svolta negli studi africanistici e antropologici in generale. Stregoneria, oracoli e magia tra gli Azande fu la definitiva smentita delle teorie dell'esistenza di un pensiero «primitivo».




Evans-Pritchard dimostrò infatti che gli Azande sono altrettanto razionali degli europei. Il secondo libro, I Nuer, descrive il funzionamento del sistema politico di questo popolo, un sistema che, come mostrò Evans-Pritchard, è in grado di regolare i conflitti anche in assenza di un'autorità centrale.

Evans-Pritchard è importante per la sua visione dell'antropologia sociale, che egli considerava, al contrario di Radcliffe-Brown, un sapere più simile alla storia e alla filosofia che non a una vera e propria scienza.


Evans-Pritchard non riteneva possibile giungere alla formulazione di leggi sull'agire umano, in quanto tale agire è continuamente influenzato da motivi contingenti e imprevedibili, soggettivi, a differenza di quanto accade nello studio dei fenomeni presi in considerazione da scienze come, la fisica e la chimica.


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